Chi ha seguito l’underground romano degli ultimi anni, in particolare quello romano, non può non aver sentito parlare degli Holiday INN o non averli visti dal vivo. E se li ha sentiti nominare o visti saprà già che stiamo parlando di una delle esperienze, specie on stage, tra le più brutali, ossessive, sboccate, iconoclaste, prive di qualsivoglia forma di (auto)controllo si siano viste in giro negli ultimi anni. Sì, la parolina magica che racchiude e riassume tutto è punk, ma in sostanza. Non tanto nella forma sonora che i due, Bob Junior (Trans Upper Egypt, Bobsleigh Baby, Hiss) alle macchine e Gabor (Metro Crowd, Aktion) alla voce/performance, mettono in scena, quanto proprio per l’essenza che vanno a riesumare, senza per questo passare da passatisti o revivalisti dell’ultim’ora. Synth-punk, ad esser precisi, sarebbe la collocazione forse più adatta per lo scarno suono e la valanga di disagio che il duo vomita addosso all’ascoltatore – specie, ripetiamo, in sede live, ossia in quella che più che un concerto è una sorta di psicanalisi pubblica e catartica: roba che fa tornare in mente momenti mitizzati del rock underground a cui non si è potuto per forza di cose assistere, come ad esempio un live dei neonati Suicide in qualche budello sporco e maleodorante della New York dei tempi che furono.

 

SABATO 13 APRILE – H 23.00 – INGRESSO GRATUITO