La più esotica tra tutte le creature esposte nella teca del laboratorio della celebre Rocket Recordings viene da Perm – metropoli russa più vicina all’estremo oriente che all’Europa – e si palesa sotto la forma di tre giovani manipolatori di onde sonore, spippolatori seriali seppelliti sotto una miriade di cavi e prese. Moduli e macchine che producono suoni futuribili, albe digitali caratterizzate da calde sfumature post-shoegaze e vagamente space rock: una cascata di chitarre e droni con un occhio teso verso il futuro prossimo, tra frenesie aphexiane, ghirigori meccanici e vocalizzi amorfi.
SABATO 03 MARZO – H 23.00 – INGRESSO GRATUITO